In un momento in cui l'invisibile nemico ha messo in ginocchio l'umanità e il mondo, colpendo le metropoli d'Europa, le capitali che un tempo erano affollate di turisti e visitatori, l'Italia è uno dei paesi più colpiti!  La bella Italia di gastronomia elegante, architettura, arte contemporanea e grandi opere di musei che includono l'arte visiva che porta la storia di questo bellissimo paese, ma non solo!  Tutto è paralizzato!  Girare per la città è come un viaggio senza destinazione, con treni vuoti, stazioni degli autobus vuoti, ristoranti senza clienti e negozi di alimentari, gli unici che rimangono aperti durante questo periodo di coronavirus, insieme alle farmacie.  Il panorama è desolato, oggi questa è la vicina Italia.  Italia solidare con la quale negli anni noi come nazione abbiamo una preziosa storia di solidarietà e cooperazione.  L'Italia è oggi il secondo paese dopo la Cina ad essere colpita più duramente dall'Europa a causa della guerra del coronavirus.  Migliaia di persone sono morte, altre centinaia sono state infettate, migliaia di test eseguiti sulla popolazione e il tragico bilancio ricorda quello di un bilancio di guerra.  Le cifre sono lì, testarde e stoiche da mostrarci la grave minaccia e tragedia che Covid-19 sta causando oggi in tutto il mondo emancipato.  Se c'è un messaggio chiaro come la luce solare che il terribile virus ha dato oggi alle società e all'umanità, è questo: non seleziona!  Non conoscerà le nazionalità, gli standard economici che creano differenze dai paesi sviluppati a quelli con economie fragili, non chiede nemmeno dello stato politico o dei legami di sangue, il virus colpisce tutti, senza pietà!  Trova il terreno e si sviluppa, nel migliore dei casi aggiunge un altro paziente infetto all'elenco e nel peggiore dei casi causa la prossima vittima.  Dal primo giorno in cui il coronavirus è apparso fino ad oggi ha causato una pandemia globale, le analisi o le opinioni avanzate da personalità diverse sono state diverse, dettagliate, al fine di comprendere l'origine di tutta questa storia che probabilmente anche quando finisce  lascerà dietro di sé grandi punti interrogativi.  Ma chi meglio di un giornalista, che nella sua ottica sviluppa eventi, storie, temi può scoprire forse un altro lato oscuro di ciò che sta accadendo oggi con tutti, in particolare l'Italia, ma anche con altri paesi.  Gabriele Parpiglia è un insolito giornalista italiano, i critici lo chiamano un polemista, un contro-convertitore, perché è sempre lì per gridare le grandi verità, così come nel caso del coronavirus che colpì gravemente la vicina Italia.  Autore di diversi importanti programmi da Verissimo, a C’è Posta per Te, giornalista della più famosa rivista di gossip Chi, ci ha mostrato un altro aspetto della sua vita che è legato alla professione di giornalista.  Questa volta, più che mai, ha sfruttato Instagram e i social media, trasformandoli in una finestra informativa per tutti gli italiani, ma anche per coloro che vivono fuori dai confini per tutto ciò che sta accadendo in Italia.  Gabriele sta trattando l'era digitale con un approccio molto utile, soprattutto informativo per tutti.  Come per la foto a quattro maschere, che costa 240 euro, il noto giornalista non ha esitato a rendere tutto pubblico.  La sua foto ha suscitato scalpore e ha sollevato le strutture di controllo delle tasse e lo stato ha frenato l'abuso che in giorni come questi è un fenomeno inevitabile.  Gabriele arriva oggi in un'intervista esclusiva con la rivista Class, dando la prospettiva personale sulla situazione in Italia, tutto ciò che sta accadendo lì, i suoi sospetti che ci siano manipolazioni di figure con il numero di vittime, specialmente in Cina, e i fattori che potrebbero condurre a scenari più difficili da cui non sarà facile uscire.  Come è cambiata la vita quotidiana, la prima cosa che farà dopo aver lasciato la quarantena, qual’è la sua previsione per la fine di questa pandemia globale e come il coronavirus ha colpito direttamente i media e i fattori attivi delle società più sviluppate oggi  nel mondo.  Gabriele Parpiglia arriva a questa interessante intervista, in cui dice tutto senza mezzi termini, senza i guanti protettivi, dritto come pochi altri, e come solo un giornalista come lui sa essere! Da non perdere.

Gabriele, qual è la situazione attuale in Italia? Come puó descriverla a noi?

L’Italia, insieme con il resto “mondo”, sta combattendo la sua guerra. Perché questa è una lunga, lunghissima guerra che provocherà all’interno del sistema, del Paese Italia; altre guerre intestine. Non ci sara’ da combattere solo contro il contenimento del virus e il dolore che accompagna il silenzio delle vittime; ma anche contro la “fame” che la popolazione sta iniziando a toccare con mano dovuta al “fermo lavoro” e conseguente crisi economica. Inoltre anche se sembra paradossale le strutture ospedaliere sono al collasso. Innegabile che ci siano ospedali di serie A e di serie B o serie C. In questo caso il Sud soffre maggiormente. E’ una piaga difficile da fermare se non con il buon senso di restare a casa e con un forte incremento economico di sostegno per i cittadini che al momento non c’è stato “quasi” nemmeno a parole. In Italia la situazione è grave. Studiando i libri di storia ho sempre imparato che durante la guerra bisogna preparare ad affrontare il “Dopo – Guerra” che sarà ancor più difficile. Al momento non sappiamo affrontare nemmeno la guerra stessa... Come dice “Papa Francesco” siamo nella tempesta.  

Noi come media, abbiamo cercato di fornire un quadro reale della situazione attuale in Italia in questi giorni, ma dalla sua ottica, ci sono eventi o dettagli che non vengono resi pubblici nei media?

Posso dire che matematicamente noi non potremmo mai sapere i numeri reali di questa tragedia per diversi motivi: i tamponi non ci sono e non vengono fatti a tutti. Non vengono fatti nemmeno a medici, infermieri, dottori o operatori sanitari. Inoltre abbiamo scoperto che la “positività” al Covid_19 può risultare anche dopo il terzo o quarto contagio. Quindi i numeri sono solo quelli che rendono ufficiali seguendo la linea di tamponi eseguiti e casi gravi. Ma diciamo che manca almeno due terzi della popolazione nel contegio del contagio. Dubito anche sui numeri dei decessi provenienti dalla Cina. Credo che dopo la ricerca fatta sulle utenze scomparse (quasi 21 milioni in tre mesi, ndr) il numero dei morti è sicuramente maggiore e non dichiarato!

Gabriele, lei è uno dei giornalisti piu famosi in Italia, autore di numerosi programmi televisivi, ed è anche conosciuto come il giornalista controverso  che condivide le "grandi verità" con il pubblico! Uno degli eventi che ha reso pubblico e considerato un attacco al Primo Ministro Conte è stato il fatto che lei ha speso 240 euro per quattro maschere, considerandolo assurdo. Il suo post ha fatto il giro dei media virtuali. Cosa lo ha motivato a renderlo pubblico?

Non sono famoso, ma ho la fortuna di essere seguito. Questo significa che le persone si fidano della mia informazione. Fin dal primo giorno di “quarantena” ho capito che dovevo tener la mente impegnata altrimenti avrei rischiato la depressione (conoscendomi). Ho capito che i “social” sarebbero stati il nostro canale sul mondo per tenerci vivi (soprattutto se sei solo a casa come nel mio caso). I grandi artisti si sono riversati facendo dirette di musica, canto e ballo. Io ho iniziato a trasformare il mio profilo in un piccolo “Tg” lanciando video denuncia, video “utili” d’informazione, e ho iniziato a pubblicare le interviste con personaggi scelti accuratamente che sapessero trattare l’argomento “Covid-19” come e meglio di me. Le interviste hanno fatto il giro del web per non dire delle redazioni e del mondo (mi scrivono da ogni parte, ndr). Così come la foto delle mascherine di una nota farmacia milanese che subito dopo ha avuto un controllo della finanza e relativa multa. Un finestra sul mondo, se è utile, oggi bisogna saperla fare non per guadagnare ma per informare tutti. Anche mostrando quello che i Tg molte volte non dicono...

Sembra un equilibrio di guerra tra il numero di vittime in Italia, anche quello degli influenzati, superando in questo caso la Cina. Cosa pensa abbia contribuito a questa situazione catastrofica? Le misure adottate in ritardo, mancanza di consapevolezza da parte degli italiani, terza età, cos'altro?

Troppi fatti oggettivi mi fanno pensare che la situazione era già in essere ben prima di febbraio. Quello che è successo ad Alzano Lombardo a gennaio, in provincia di Bergamo, ne è l’esempio. Idem Piacenza , idem in. Provincia di Roma. Tutte polmonite curate con metodo “X” e possibili pazienti “Covid_19” rilasciati. Di certo c’è che l’Italia non era pronta, non è pronta, ad affrontare una “Pandemia”. Negli altri Paesi come: Francia, Spagna e Germania sono messi peggio. Questo non mi rincuora anzi mi addolora. Ma il più grave errore di tutto è stato comunicare che questa era una semplice influenza e che avrebbe colpito solo i più anziani. Un errore fatto dall’uomo verso l’uomo. Ma come si può nel 2020? Bastava fare una cosa molto semplice: alzare il telefono, chiamare la console in Cina e chiederle com’era la situazione lì. Sarebbe stata prevenzione istantanea e corse contro il tempo per non perdere tempo e salvare più vite possibili. Troppi errori. Potrei andare avanti per ore. Troppi errori. Inoltre mi chiedo come fosse possibile che su Netflix esista un docu che si chiama “Pandemia globale” che praticamente racconta quello che stiamo vivendo. O che alcuni tg di scienza, anche in Italian, da tempo raccontavano testuali parole: “Sono state fatte le prime esercitazioni per affrontare un eventuale pandemia e noi no, non siamo pronti”. Ma perché? Perché? Hanno sottovalutato tutto, troppo, tanto. O forse ci sono interessi in ballo “europei” che hanno paralizzato la corsa verso lo stop e il rallentamento della vita a favore della vita.

Gabriele, lei vede luce alla fine del tunnel? Quando pensa che tutto questo finirà?

I media inglesi capitanati dal fenomeno Boris in questa vicenda hanno fatto tanti errori ma credo una sola cosa giusta quando il “Daily Express” ha titolato per primo che la Gran Bretagna si doveva preparare a sei mesi di lotta per tornare alla normalità. Ecco, mi accodo a quanto detto da loro.

Si prevede che i settori economici e finanziari saranno colpiti duramente dalle conseguenze del covid?

Sono già colpiti! Penso agli artiginai, a chi vive di piccola manifattura ma anche alle granzi aziende che offrono lavoro a milioni di persone. Non c’è distinzione nella crisi. Perdono tutti ma nella sconfitta, bisogna salvare chi sta peggio. Anche chi lavora a “giornata” e guadanga denaro contante in “nero”. Ripeto: gli uomini non possono lasciar morire altri uomini per il virus o per la fame. Questo mi fa davvero paura.

Quali sono i meccanismi per affrontare questa difficile situazione?

Contro il virus sperare che il buon Dio ci possa dare una mano e poi la mano dei medici che, anche grazie agli specialisti albanesi mandati in Italia dal vostro Presidente; sono i migliori al mondo. Per il resto lo Stato deve tirar fuori i soldi molto semplice. Poche parole, solo fatti concreti.

Quali saranno i settori più colpiti dalla lotta con il coronavirus?

Tutti. Perdono tutti e nessuno si salva da solo.

Come trascorre attualmente la giornata? Ha rinunciato al suo stile di vita normale e al lavoro?

Ho avuto la fortuna di esser stato avvertito della gravità e di quello che sarebbe successo in tempo per strutturar casa come se fossi in ufficio con sala montaggio, sala speakeraggio e il normale Pc per scrivere gli articoli per “Chi” , per finire i lirbi che avevo in costruzione (biografie di alcuni personaggi popolari) e non solo. Insomma lavoro. Ma senza la felicità o l’adrenalina che avevo prima. Il resto del tempo lo occupo “cercando” notizie, usando i social, realizzando interviste “dedicate”, facendo reportage grazie ai miei colleghi foto reporter che possono raccontare la guerra in giro per la città con regolare permesso. Facciamo delle dirette su Instagram e mostriamo che cosa succede a chi ci segue “live”. Inoltre in silenzio spingo molto l’accelleratore sulla beneficenza. Ma questo si fa in silenzio.

La prima cosa che farà dopo che tutto questo sarà finito?

Non ho alcun dubbio: abbracciare mia madre e prendermi cura di me da un punto di vista personale e costruire un nucleo familiare. Non potrà succedere a comando. Ma so che è quello che voglio che desidero sopra ogni cosa. Sopra ogni cosa vorrei una famiglia pensiero che prima non mi sfiorava.

Gabriele, come valuterebbe l'atto del governo albanese di inviare una squadra di 30 medici e infermieri in Italia in aiuto alle camicie bianche che sono posizionate in prima linea di guerra e combattono lí ogni giorno per salvare vite umane ?

Io amo l’Albania terra che ho conosciuto, terra che considero come “una seconda casa”, terra dove gli italiani sono accolti con le braccia aperte. Non ho mai sentito un affetto come quello che mi hanno donato gli albanesi in Albanie e gli albanesi che ho conosciuto in Italia. In questa storia tutti noi dobbiamo imparare gli uni deagli altri. Il gesto di mandare medici selezionati per aiutare l’Italia è paragonabile a una vittoria senza precedenti per chi ancora riesce e ha voglia di credere negli esseri umani. Un grazie infinite al Presidente Rama e alla popolazione albanese che ha dato uno schiaffo alla “grande” Europa così!

Un messaggio per i lettori della rivista Class?

Non smettete di leggere e di informavi perché anche se in questo periodo la lettura non sarà sempre “leggera”, resta un mezzo per sentirci vivi. Leggere è vita oggi più che mai... e poi serve anche per non pensare. Io per esempio, grazie ad Alketa sono un vostro lettore.

Quanto sono stati colpiti i media da questa pandemia?

Sicuramente i giornali di cronaca leggera. La gente non ha voglia di sapere chi sta con chi, il lavoro dei fotografi è limitato e soprattutto le persone, i personaggi, stanno giustamente in casa. La gente vuole sapere tutto su un nuovo elemento che ci accompagnerà nel corso degli anni. Si chiama: paura. In questo periodo storico ridurrei il gossip per dar vita alle storie di chi vive in prima linea, di chi ce l’ha fatta o di chi non ce l’ha fatta. E cambierei anche le testimonianze raccolte dai “vip” destrutturando le loro interviste in racconti o momenti da condividere in modo molto umano e legati alla guerra che stiamo vivendo. Inoltre darei spazio ai miti per i bambini e racconterei quel mondo inesplorato dai magazine di settore, per portare alla luce nuovi personaggi che attraverso youtube o tik tok , oggi sono dei veri baby sitter per bambini e anche per le famiglie stesse. Infine ripristinerei reportage, almeno uno a settimana, con rivelazioni – scoop. Sempre! Non è difficile, vi fidate?

Sembra di credere nelle teorie della cospirazione, quale è più vicina alla verità?

La verità come sempre quando c’è una guerra in corso la scopriremo dopo, forse. Un po’ come quando dal nulla è apparso Bon Laden. Io personalmente prima dell’attacco alle Torri Gemelle non sapevo chi fosse. Poi quando è scoppiato il caos, sembrava che esistesse da sempre. Io non credo al complotto, credo però che la verità noi non la sapremo mai e soprattutto credo che le date non siano reali. Insomma di questo virus lo sapevano già ma qualcosa è andato storto nel non dircelo, nel gestire il tutto. Come mai?

Ha detto che questa è una guerra atteriologica per lei! Da cosa deduce questo fatto?

Lo è. Non per me. Per definizione soprattutto degli addetti ai lavori. E poi onestamente come dovremo chiamarla? Influenza grave? No dai. Mi rifiuto.

Come passa le sue giornate? Vive solo? Come fa ad andare a fare la spesa?

La spesa portante l’ho fatta all’inizio. Per il resto prediligo l’online. Uscire oggi non fa bene all’umore. Le persone che incroci, non sono più uno sguardo o un sorriso in forma di saluto. Gli occhi e la testa sono attenti alle distanze, se chi incroci indossa la mascherina, il cervello dal Covid in poi ha cambiato per sempre le nostre abitudini anche nella semplice passeggiata. Quando sono andato a fare la spesa c’èm un qualcosa che non dimenticherò mai. Ognuno manteneva la giusta distanza, un metro, e tutti avevamo gli occhi bassi. In mezzo c’era il silenzio. C’era la paura. Nostra nuova compagna, purtroppo, di vita.

Credits: Xhesika Berisha

Photo: Carmine Arrichiello